Danza macabra

Danza macabra

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo Danza macabra, scritto da Gabriella Bertolino ed edito da Elpìs Editrice, che ringrazio per l’invio della copia.

Pelle diafana, lunghi capelli talmente biondi da essere quasi bianchi. Una ribelle, l’altra dolce: queste sono Rainbow e Mina, due gemelle. Due gemelle warlock. Proprio per questo, avrebbero dovuto vivere separate, perché la loro società non accetta un tale abominio. Ma Rainbow non può vivere senza Mina, così impone la sua presenza in un luogo dove, altrimenti, non sarebbe mai stata accettata: la New Forest Coven, una delle scuole di warlocks più prestigiose e dove Mina è destinata ad andare. Un luogo in cui lei, warlock della terra, è disprezzata da studenti, professori e soprattutto dalla direttrice, Constance Avurie, sempre in compagnia dei suoi fedeli corvi neri. A Rainbow, però, non importa: ciò che conta è di potere stare insieme a Mina, warlock dell’acqua. Mina, che però fa qualcosa che lei non si sarebbe mai aspettata: si innamora. Proprio per amore, vuole partecipare al Ballo d’Inverno della scuola. Quasi per ripicca, Rainbow sarà costretta ad andare, invitando l’affascinante Cameron, warlock della psiche, il quale però rifiuterà di danzare con lei. Perché quando i sinistri strumenti di quel ballo prenderanno a suonare e ogni studente tenterà improvvisamente di uccidere la propria compagna, qualcosa verrà loro svelato. «Prima di ucciderti, ti chiederò di danzare.» Un macabro segreto custodito da generazioni di warlocks. Una tradizione che porterà via a Rainbow la sua Luce…

Rainbow è una giovane warlock, vive nel mondo di Asteria, ha un carattere forte e determinato; il suo potere è quello considerato legato all’elemento meno importante, tra i cinque che compongono il pentacolo di poteri. Aria, acqua, fuoco, terra e la psiche, il più alto e potente degli elementi; ad ogni elemento è associata una stagione, in linea di massima, ed una luna. O almeno così vorrebbe la tradizione e il credo dei warlocks, che però è stato da tempo abbandonato in favore di una dottrina molto meno rigida; grazie al controllo della Coven, che supervisiona e regola ogni aspetto della vita dei warlocks, culture e memorie del passato si sono andate perdendo. Il mondo attuale prevede una rigida distinzione tra chi è warlocks e chi non lo è, gli awarlocks destinati a mantenere l’ordine e l’equilibrio del mondo ma a non avere poteri particolari; inoltre, la distinzione si è fatta via via più marcata sulla base delle varie forme di potere manifestate.

Alla New Forest Coven, situata nell’imponente e magnifico Castello Grigio, una delle scuole in cui i warlocks si formano e affinano le proprie abilità, tale divisione è letteralmente estremizzata. Rainbow, principale voce narrante, è guardata con disprezzo dai suoi compagni proprio per via del suo potere considerato inferiore e poco utile. Nessuno sa che Rainbow nasconde un grandissimo segreto … Nessuno tranne la gemella Mina, che come Rainbow ha una particolarità. Gemelle, in un mondo in cui i gemelli sono considerati abominio e le nascite attentamente controllate affinché non superino un solo figlio per famiglia, in un mondo che fa dell’apparenza e della superficialità un proprio tratto distintivo, Mina e Rainbow non potrebbero essere più uguali nell’aspetto quanto differenti per spirito e carattere. Mina appare timida, dolce, vuole una famiglia, vuole integrarsi in un mondo che le rifiuta ( e le ha sempre rifiutate, scopriremo nel corso del romanzo, costringendo i genitori delle gemelle a drastiche decisioni); Rainbow possiede tutt’altra indole, testarda, irriverente, sagace ed impulsiva, affronta la vita all’interno della scuola con atteggiamento apertamente di sfida. Sa bene di apparire diversa – sebbene i suoi compagni non immaginino nemmeno quanto – ma non fa nulla per integrarsi, tranne quando, un pò per ripicca, un pò perché non riesce proprio a stare lontano dalla sorella, cede alle lusinghe del ballo annuale della sua scuola. Dopo il rifiuto dell’attraente quanto sfuggente Cameron, warlock della psiche, Rainbow si presenta comunque al ballo che si rivelerà essere un massacro, un terribile rituale di cui non era a conoscenza e che porta a sangue e morte. Sola e devastata, cercherà di fuggire ma qualcuno le rivelerà che esiste una motivazione che “spiega” il rituale, a cui sopravvivono solo i migliori, e Rainbow decide di tornare … in un certo senso. Cambiata e decisa, la ragazza sposta letteralmente la rabbia che fino a quel momento percepiva come un’entità viva dentro di lei ma il cui obiettivo era vago ed indistinto, e la punta verso chi ritiene colpevole di averle sottratto persone importanti, macchiandosi di crimini atroci e , soprattutto, di indifferenza.

Rainbow ha una missione, e, pur ponendosi tanti e condivisibili dilemmi morali, ha intenzione di portarla a termine; combattuta tra l’odio e la vendetta, e l’orrore per le azioni che compie e che deve compiere, Rainbow inizierà a fare strani sogni che riguardano il fuoco … che significato hanno? Sempre più inorridita dinanzi alle reazioni della sua scuola, insegnanti compresi, alla morte e al dolore che hanno provocato, Rainbow si chiederà cosa stia succedendo davvero. Che segreti nasconde la Coven? Di chi si può fidare davvero?

Rainbow è un personaggio complesso, che va letto e compreso nel contesto in cui vive e sulla base delle emozioni e delle vicende che affronta; talvolta sfrontata, talvolta scomoda, la sua è una voce potente, che vuol affermarsi al mondo senza avere paura. Rainbow non vuole nascondersi ma sa anche che per attuare il suo piano deve fingere; il ballo, con tutto ciò che ne consegue, segna una notevole svolta nella psicologia emotiva della protagonista che, per sua stessa ammissione, cresce e inizia ad incanalare in maniera più precisa la sua emotività, con un conseguente maggior controllo dei suoi poteri. E’ come se Rainbow fosse bloccata emotivamente, e si lasciasse andare solo in compagnia di Mina, in un certo qual senso, anche se, pure con la sorella prova a mantenere una certa immagine di sé, forse per proteggere l’altra o se stessa. E’ una protagonista che incuriosisce e che porta il lettore a voler scandagliare il suo animo, e metterla davvero a fuoco. Rainbow è un vulcano e le sue emozioni sono un magma che spesso lei per prima fatica a comprendere: personalmente, ho trovato estremamente interessante provare a ricostruire i pezzi della sua storia!

La narrazione fa ricorso ad episodi del passato che servono al lettore per capire meglio il rapporto di amore viscerale tra le due gemelle ma anche le differenti modalità caratteriali: Rainbow riesce a riconoscere di essere stata più forte della gemella e di aver cercato, in qualche modo, di manipolarla e portarla dalla sua parte, che credeva essere quella del giusto. Non ha fatto i conti, però, con la fame di vita e di normalità di Mina: costrette a lasciare la loro bellissima tenuta, le due ragazze sono cresciute in un contesto isolato ma quando si troveranno di nuovo a contatto con i loro coetanei, Mina vorrà far parte del gruppo dei pari. Mina si innamora, e Rainbow percepirà questo sentimento della gemella come una ferita narcisistica alla sua illusione di integrità: Mina ha distrutto il “per sempre insieme” di Rainbow, la quale dovrà comprendere come integrare questi aspetti nella sua vita. Rainbow deve accettare che la vita è dolore, ma la sua indole non le permetterà di essere spettatrice della sua storia.

La cosa che più ho apprezzato del romanzo è stata la creazione del mondo magico operata dall’autrice: i passaggi in cui ci spiega gli elementi, il loro legame con la natura, la struttura sociale e politica della Coven, l’organizzazione della vita dei warlocks, sono affascinanti ed intriganti. Essendo un primo libro ha chiaramente un carattere introduttivo rispetto a tali elementi, e lascia quindi aperte domande ed ipotesi che andranno approfondite nei prossimi capitoli della saga; mi aspetto che la protagonista continui il suo personale processo di maturazione, iniziato in questo romanzo, esplorando il suo mondo interno con maggior approfondimento. Sono estremamente curiosa di scoprire cosa farà ora, Rainbow Macabre, e come si evolverà il suo rapporto con un certo personaggio dagli occhi viola!

Ci sono stati dei punti in cui ho fatto fatica a capire il cambiamento di prospettiva e di “voce” nella narrazione, probabilmente dovuto al fatto che viene usata in tutti i casi la prima persona e quindi ho avuto necessità di ritornare sul passaggio per capire se a parlare fosse Rainbow o un altro personaggio. Nonostante questo, il romanzo ha un buon ritmo e risulta scorrevole.

Il connubio tra atmosfere cupe, macabre, l’elemento fantasy, e il contesto di una scuola per persone dotate di poteri è gradevole; lo stile dell’autrice, ricercato ed elegante, dimostra buone potenzialità. Tante le tematiche che l’autrice tratta nel suo romanzo, dall’amore, declinato nell’accezione di amore fraterno anche, al desiderio di controllo e potere, alle riflessioni sulla vita e sulla morte, sul loro legame strettissimo, sulla danza macabra che ballano sul palcoscenico dell’esistenza. Mi ha colpito la capacità dell’autrice di riuscire a raccontare un’età difficile, come quella dell’adolescenza, scegliendo una personalità di rottura come Rainbow, scegliendo un contesto in cui predomina l’oscurità e il tetro, scegliendo di parlare di quanto vita e morte, bene e male, siano vicinissimi e al tempo stesso terribilmente lontani. L’autrice scende nell’abisso dell’anima, con le sue parole, e ci guarda attraverso; sin dal prologo, mi ha catturata con il suo modo poetico di descrivere l’esistenza.

“La stirpe dei warlocks si costruisce con il sangue. Solo i più forti possono sopravvivere, e solo i più forti sopravvivono”. Ed io, di quel sangue, avevo le mani macchiate fino all’osso. Io ero l’artefice di quell’orrore, e osservavo, per nulla pentita, e ancora con fili invisibili attaccati al corpo, quelle rosse danzatrici contorcersi sul palco, lodando la morte in quella notte lugubre.

Condividi:

Leave comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *.