La sposa fantasma

La sposa fantasma

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo The ghost bride – La sposa fantasma, esordio dell’autrice Yangsze Choo ed edito da Harper Collins, che ringrazio per l’invio della copia. Diventato un bestseller, il romanzo ha ispirato una serie tv in onda su Netflix.

TRAMA

Malesia, 1893. È una serata afosa e la giovane Li Lan siede nello studio del padre nel tentativo di rallegrarlo. Spirali di fumo si innalzano lente dalla pipa da oppio dell’uomo che, seduto nella sua poltrona di vimini, si lascia andare al vizio che li ha condannati alla bancarotta. I Pan erano una famiglia benestante della ricca città portuale di Malacca, ma da quando il vaiolo si è portato via la madre e ha lasciato sfigurato il padre, Li Lan sa di avere poche prospettive per il futuro. Improvvisamente suo padre, risvegliatosi dal torpore, le fa una strana richiesta. La ricca e potente casata Lim l’ha scelta come sposa per il loro primogenito, Lim Tian Ching, morto in circostanze misteriose. Si tratterebbe dunque di un “matrimonio fantasma”, di quelli che si celebravano quando una famiglia desiderava placare uno spirito inquieto. L’unione potrebbe garantire una casa e una posizione di privilegio a Li Lan per il resto della vita, ma il prezzo da pagare sarebbe terribile. Lei sa che da questa scelta dipende il futuro della sua famiglia, eppure nel profondo del cuore sente che non deve accettare. Dopo una semplice visita di cortesia nella nobile dimora dei Lim, Li Lan comincia a essere perseguitata nel sonno dallo spirito del promesso sposo. Notte dopo notte viene trascinata contro la sua volontà nel paese delle ombre, un mondo parallelo fatto di città fantasma e demoni assetati di vendetta, schiacciato da una mostruosa e ineluttabile burocrazia. È qui che il ricco e borioso Lim Tian Ching la aspetta e non intende lasciarla andare. Eppure è solo qui che Li Lan può liberarsi dal maleficio: deve scoprire i segreti più oscuri della famiglia Lim, ma anche di suo padre. E deve farlo in fretta, prima di rimanere intrappolata nell’Oltretomba per sempre…

La protagonista della storia è una giovane ragazza malese che vive nella città portuale di Malacca, sul finire del 1800; un tempo ricca e benestante, la famiglia a cui appartiene è caduta in rovina dopo una terribile influenza di vaiolo, che ha sfigurato del tutto il volto del padre di Li Lan. La morte dell’amata moglie, mai dimenticata, inoltre, ha spinto l’uomo a un auto-isolamento sociale: nessuno frequenta più la casa dei Pan, non ci sono feste, amici, occasioni di svago. La giovane Li Lan cresce col ricordo tramandato di una madre amorevole, i cui contorni sfumano nella sua memoria; sopperisce con la guida dell’affidabile e anziana balia, si rintana nello studio, preferendo la lettura ad altre attività quali il ricamo. Prossima ai diciotto anni, Li Lan viene convocata dal padre, un uomo sempre più vittima dell’oppio, e apprende di essere stata scelta per un matrimonio particolarissimo con il figlio di una delle famiglie più antiche e ricche di Malacca. Ma come mai hanno scelto proprio lei, che economicamente non ha nulla da offrire? Quando Li Lan scopre che lo sposo è morto, si porrà diverse domande; anche se nota, la pratica di un tale matrimonio è rara, fonte di superstizione, considerata quasi offensiva come richiesta e ciò farà domandare a Li Lan quanto siano in realtà disagiate le condizioni sue e di suo padre. Quella casa, che nelle storie dei pochi servitori rimasti era un tempo vitale e prospera, ora è uno spettro, qualcuno addirittura mormora sia maledetta.

Il promesso sposo della fanciulla, Tian Ching, comincia a torturare in sogno la ragazza, secondo una sua strana concezione di corteggiamento che ricorda più la minaccia. Invitata dalla famiglia del ragazzo, Li Lan si renderà conto delle carenze della sua casa e della sua famiglia di fronte a quello sfarzo, e conoscerà sia la mamma di Tian Ching, che la cugina e soprattutto uno strano ragazzo da cui si sentirà subito attratta. Scoprirà solo in seguito che è il bellissimo cugino del suo promesso, Tain Bai, il cui destino non è ben chiaro. Nell’epoca in cui vivono, i ragazzi non sono liberi di potersi frequentare tranquillamente così passano giorni prima che i due possano rivedersi, parlarsi e confrontarsi. Li Lan, divisa tra l’attrazione per Tain Bai e le notti piene di incubi con Tain Ching, è costretta a ricorrere alle arti di una medium per poter riposare; nei sogni, inoltre, il suo promesso sposo insinuerà dubbi sulla sua morte, adducendo come carnefice proprio quel cugino che alla ragazza pare così gentile ed educato, inoltre le parlerà di missioni e ricompense non ben specificate. Per sfuggire a questo incubo, ne incapperà purtroppo in uno più grande: la sua anima inspiegabilmente lascia il suo corpo e inizia a vagare in certa di risposte. Sola e spaventata ma anche incuriosita, la giovane inizia un viaggio tra le ombre e gli spiriti, tra domande e misteri, superstizione e ricongiungimenti. Aiutata da un personaggio estremamente misterioso, Er Lang, Li Lan indagherà sul promesso sposo fantasma, sulla sua morte e su altri fatti strani che coinvolgono il mondo degli spiriti, in subbuglio per delle ventilate rivolte. Il suo passato personale acquista una nuova luce ma sembra sempre più collegato alla famiglia dei due cugini, in modi imprevedibili.

Li Lan è una ragazza dall’animo romantico e sognante: la scelta di raccontare in prima persona la sua storia, porta spesso il suo personaggio a perdersi in personali fantasticherie, a immaginare futuri e prospettive che ancora non si sono ben delineati. Li Lan si lascia trasportare dall’impeto intenso delle sue emozioni che prova a vivere a tutto tondo, con tutto ciò che comporta: talvolta estremamente accorta, talvolta eccessivamente impulsiva nelle azioni e nelle parole. Mette in discussione le sue percezioni, però, e quello che le viene detto; si fida e non si fida, non sa se può e vuole fidarsi e troppo spesso l’ho avvertita come del tutto in balìa dei suoi vissuti. Probabilmente questi aspetti sono legati alla sua giovane età ed alla sua cultura di riferimento, ma in alcuni passaggi ho fatto fatica a sintonizzarmi sull’affettività di Li Lan e a condividerne pensieri e scelte.

Li Lan ama l’idea dell’amore e ne è al tempo stesso terrorizzata, in un mondo in cui si parla poco di questo sentimento, ci si sposa per altri motivi e vi è reticenza a parlare di determinati argomenti; è convinta che, se avesse avuto una madre, avrebbe potuto ragionare meglio sulle questioni sentimentali, ipotizzando per loro due un rapporto molto più intimo rispetto a quello che emerge, ad esempio, dall’osservazione di altre famiglie. La struttura sociale e famigliare della Malesia è molto complessa e ingenera scontri e ripicche tra figli-eredi, prime e seconde mogli, concubine: Li Lan è stata fortunata perché suo padre non ha mai voluto risposarsi dopo la morte della madre (evento su cui avrà modo di scoprire dettagli e conseguenze), e quindi le resta in qualche modo il mito del matrimonio d’amore. Purtroppo però la disastrosa situazione economica famigliare le impedisce di realizzare tale sogno: si deve scontrare con la realtà, forse oltre alla proposta del matrimonio fantasma non ne arriveranno altre. Ma l’amore resta comunque nell’ immaginario della ragazza che si sente attratta del bel Tian Bai, primo ragazzo con cui parla e che si mostra attento e gentile verso di lei, salvo poi guardarlo con occhi diversi quando il cugino le insinua il dubbio che il suo amato sia un assassino.

Nel suo viaggio nell’Aldilà conosce l’enigmatico Er Lang, personaggio affascinante ma scostante, potente e scontroso che però si prodiga per aiutarla. Li Lan rimette nuovamente in dubbio certezze e convinzioni: il suo viaggio nel mondo degli spiriti avrà un risvolto più che reale. Il suo rapporto con Er Lang, il cui viso resta celato così come pure la sua reale identità, le sarà di sostegno e aiuto in un momento di sconforto: dimenticando dogmi e doveri, per la prima volta si lascia andare ed è davvero se stessa nella relazione con lui! Li Lan deve decidere a quale mondo appartiene e per farlo dovrà affrontare un viaggio in forma di spirito.

Li Lan vuole essere indipendente in un mondo che relega la donna a moglie e madre; essere uno spirito le ha mostrato una libertà che paradossalmente quando è concretamente ancorata al suo corpo non può avere. La dualità tra corpo e spirito poi affonda le radici nella cultura di riferimento della Cina e della Malesia e lascia al lettore interessanti riflessioni: Li Lan capisce più di se stessa quando affronta la vita e la morte da spirito, che quando è corpo. Quella dimensione potente, ancestrale, inquietante, la fa sentire viva… e amata. Perché l’amore non conosce confini ed ostacoli e può nascere tra creature disparate e nei luoghi più impensabili.

L’aldilà che propone l’autrice, attingendo alla religione e alla spiritualità cinese, malese, taoista, colpisce per il suo rievocare il mondo dei vivi per geografia e società, con diversi parallelismi tra i due mondi, legati comunque a doppio nodo l’uno con l’altro (ad esempio, mediante le offerte). Il mondo degli spiriti è ancora preda di quei sentimenti terribilmente umani come i dissapori, le vendette, le rivalse e i rancori; in un certo qual modo, i legami e le alleanze permangono, pur con la presenza di Giudici di anime, corruttibili e manipolabili.

Proprio per via del grande fascino che questo mondo porta con sé, avrei voluto che alcune dinamiche del mondo degli spiriti venissero maggiormente approfondite, così come le questione legate al collegamento tra anima – corpo, e la questione delle anime fameliche; avrei voluto esplorare ulteriormente le Pianure della Morte e scoprire gli ulteriori scenari che l’autrice ci lascia intuire.

La scrittura dell’autrice, evocativa, elegante e suggestiva ci fa viaggiare tra questi due mondi pieni di storia e di folclore, dalla balia agli altari, ai templi, al gioco del mahjong, ai dolci e ai tessuti raffinati. I sussurri e i pettegolezzi, le fortune e le disgrazie, la mescolanza di etnia, la voglia di emanciparsi e il desiderio al tempo stesso di compiacere la propria famiglia, origine e fulcro della vita malese sono elementi che l’autrice delinea in modo potente tramite la sua penna, al punto da rendere estremamente vivido e impressionistico il suo mondo.

Si percepisce nello sguardo di Li Lan il conflitto della Malesia tra l’anima moderna, rappresentata dall’essere colonia inglese e il bisogno di non lasciarsi cambiare: adattarsi senza snaturarsi. Così Li Lan è per certi versi moderna e per altri tradizionalista, e la sua decisione finale – che avrei voluto vedere e vivere – è sicuramente di rottura: sa che deluderà qualcuno, ma il sul cuore aveva deciso per lei, già da tempo. Nella sua ora più buia, Li Lan ha trovato qualcosa/ qualcuno che l’ha cambiata, per sempre.

“I miei due mondi si sovrappongono come lastre di vetro distorte”. 

Interessante la nota finale dell’autrice a corredo di alcune sue scelte e di approfondimento in relazione al contesto sociale e religioso del suo romanzo.

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