Review Tour: Fiore di sangue

Review Tour: Fiore di sangue

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato alla nuova uscita targata Mondadori, nella collana Oscar Fantastica: Fiore di sangue, scritto da Crystal Smith. Ringrazio la Casa Editrice per la lettura in anteprima.

TRAMA

Quella di Aurelia di Renalt non è per niente una vita da principessa delle favole. Dotata di poteri straordinari, è costretta a nasconderli perché nel suo regno la legge vieta il ricorso alla magia e il Tribunale, un’istituzione speciale assetata di sangue, punisce spietatamente chiunque venga accusato di stregoneria o sorpreso a praticarla. Il suo destino, inoltre, è di sposarsi con un ragazzo che non ha mai incontrato di persona, principe ereditario del Regno di Achlev, per assicurare una pace duratura tra quest’ultimo e il suo regno. Quando però il suo segreto viene svelato, Aurelia è costretta a scappare dal palazzo. Sola e alla deriva, giunge in un nuovo regno, dove insperatamente ha la possibilità di ricominciare da zero. Fingendosi una comune suddita, infatti, per la prima volta da quando è nata può affrontare la sua vita in totale libertà. Qui finalmente scopre la felicità che un’esistenza lontana dagli intrighi politici e dai compromessi può regalare. Qui può mettere a frutto l’oscura magia che le scorre nelle vene e che la lega a una misteriosa e potentissima pianta chiamata sanguefoglia. Ma i fantasmi del passato non la lasciano in pace a lungo. Infatti, nel momento in cui verrà a conoscenza di un piano nefasto del Tribunale che minaccia l’esistenza stessa del suo regno, dovrà scegliere tra la sua nuova vita e quella che pensava di essersi lasciata alle spalle. Con la certezza che se non riuscirà ad agire prima che il Tribunale faccia la sua ultima mossa potrebbe perdere ben più della corona. “Fiore di sangue” è un romanzo dalle tinte cupe, un fantasy nel quale si intrecciano sensualmente magia, amore e intrighi.

A Renalt, la magia è illegale: da quando il re è morto, il Tribunale guidato dai precetti contenuti nel ferreo Libro dei Comandamenti del Fondatore e dal terribile Toris de Lena, sempre più persone di sesso femminile vengono accusate di stregoneria e impiccate in pubblica piazza. La principessa Aurelia è l’ultima persona al mondo che ci si aspetterebbe di trovare ad una di queste esecuzioni, eppure, lei è lì. Lo deve a se stessa, ma soprattutto lo deve alle condannate, che condividono il suo stesso legame con la magia ma non la sua sorte. Aurelia è una maga, ed anche potente, e questa sua natura è uno dei motivi per cui è odiata da tutti i suoi sudditi: da tanto tempo, il suo regno, non dava alla luce una principessa di sesso femminile, e la sua nascita è stata letta come un cattivo presagio. Voci e sussurri, atti vandalici che la etichettano come Malefica ( antico nome per denominare le streghe), la accompagnano dal giorno successivo all’improvvisa morte del padre; per tutelarla dalle superstizioni e dalle minacce sempre meno velate, è stata promessa sin da neonata al principe Valentin di Achlev, descritto come debole e malaticcio.

Renalt è un regno decisamente ancorato a superstizioni e leggende, un luogo in cui la notizia della famosa caduta dell’Assemblea di maghi è stata festeggiata con bevute, balli e canti; un luogo in cui il popolo ha facilmente dimenticato la sapienza e la vocazione del vecchio re verso la sua gente. Aurelia, invece, ricorda con nostalgia i momenti trascorsi con il padre creando pozioni curative, recandosi dalle persone, che lo amavano così come lui amava lui. Ora, tutto questo è dimenticato: strega, sibilano, fin quando Aurelia stessa, inconsapevolmente , offrirà loro una scusa per poterlo urlare. Da sempre, infatti, il suo potere comprende anche il vedere gli spiriti delle persone morte, in particolare, di quella che lei chiama La messaggera, foriera di cattive notizie e morte. La visita del delegato di Achlev, Simon, potente e ultimo sanguimago, risveglierà l’interesse di Aurelia: la ragazza sa che deve andare via dalla sua terra e sposarsi, anche se odia l’idea di essere vincolata a qualcuno che non conosce, ma ormai è troppo esposta e soprattutto è profondamente, dolorosamente sola. Persino il suo fratello più giovane, futuro re, quando ha iniziato a comprendere le voci sulla sorella maggiore ha inspiegabilmente creduto a quelle dicerie e Aurelia stessa ha preferito allontanarsi, pur di non costringere il fratello a farlo per primo. Il suo animo è sempre teso a salvaguardare gli altri, anche a costo di esporsi e sacrificarsi: così quando Simon, di concerto con la madre e con altre due figure importanti nella vita di Aurelia, le propongono un incantesimo di sangue potente che vincoli le quattro vite assieme, Aurelia si oppone con tutte le sue forze. Nessuno deve morire per lei. L’incontro, però, incuriosirà Aurelia: per la prima volta può confrontarsi con qualcuno che ne sa davvero di magia, considerando che nel suo regno i libri sono stati tutti sottoposti alla censura inclemente del Tribunale; le sue competenze sono limitate, ma il suo fervore è vivace e stimola Simon ad aprirsi con lei. L’uomo, pur con qualche remora legata al suo passato da maestro, si propone di approfondire la sua formazione una volta che saranno in salvo ad Achlev e dopo che avrà sposato il principe.

Aurelia ha una fame pazzesca di conoscenza: vuole tastare i propri limiti, vuole sentire di appartenere a qualcosa, vuole non sentirsi diversa. E Simon, con le sue brevi introduzioni, la stimola, ne pungola la vivida intelligenza. Purtroppo, quell’incantesimo si renderà necessario perché un evento funesto si abbatte sul banchetto per celebrare l’arrivo di Simon: una visione del futuro spinge Aurelia ad agire e a rivelare la sua essenza, la sua magia. Nottetempo, con il fidato Kellan, il fratello Conrad, Toris stesso e sua figlia, è costretta a fuggire per cercare scampo a Achlev: il Tribunale sta attaccando il castello. Ben presto, Aurelia si renderà conto che i suoi sospetti erano ben fondati: la fiducia di sua madre nel Tribunale e in Toris era decisamente mal riposta. L’uomo brama altro e Aurelia si trova alle porte di Achlev sola e senza identità; l’incontro con Zan, legato alla famiglia reale, cambierà per sempre la sua vita e la sua magia. Antichi poteri stanno tramando per distruggere le secolari mura della città e sfruttare a proprio vantaggio la sconfitta della città: riuscirà Aurelia ad accettare chi è davvero ed il suo potere? Con l’aiuto di spiriti che la guideranno a conoscere le proprie storie, indissolubilmente legate alla sua, e di nuovi amici, Aurelia sfiderà il mondo, a testa alta, affermerà la sua unicità. Leale, testarda, pronta a sacrificarsi per coloro che ama, Aurelia imparerà tantissimo nel suo viaggio ad Achlev: fingerà di essere un’altra persona ma mai come questa volta, si renderà conto di chi è davvero, della persona che vuole diventare e del suo potere.

Il suo percorso non sarà teso solo a salvare il mondo, né a conoscere ed esplorare il suo potere, ma sarà anche incentrato ad assaporare i sentimenti: Aurelia si innamorerà, soffrirà, si farà dei nuovi amici, combatterà per la sua famiglia. La magia che scorre in lei è potente, e chiaramente la cosa la spaventa: sarà solo alla fine, quando sentirà di non avere nulla da perdere se non l’amore stesso, che comprenderà davvero che può cambiare il mondo.

Ma cos’è la magia, nel mondo creato dall’autrice?

La magia del sangue trae origine dalle emozioni: piu’ il tuo cuore batte, piu’ il tuo sangue scorre. Dolore, piacere, paura, passione… tutto quello che intensifica le tue emozioni puo’ essere usato per aumentare la forza del tuo incantesimo.

E’ Simon a iniziare Aurelia alla conoscenza della magia: esistono tre metodi per accedere al potere di essa. Esiste la summa magia (alta magia), che si pratica attraverso la meditazione e apre alla visione del futuro; c’è la ferina magia (magia ferina), che è legata con la natura e rende adatti alla trasfigurazione e all’erboristeria; infine, vi è la magia più potente di tutte, la sanguini magia (magia del sangue) che nasce dalla passione o dal sacrificio. Chi pratica quest’ultima magia è chiamato sanguimago ma oramai da molto tempo l’Assemblea dei maghi è stata sciolta, dichiarata pericolosa, e i maghi messi al bando, se non peggio al rogo. La magia è legata quindi anche alla natura: Aurelia ha ereditato dal padre la conoscenza di erbe e piante e dei loro effetti; in particolare, esiste una pianta dal fiore molto particolare, bianco e bellissimo, legata in modo molto profondo al sangue e alla sua magia, la sanguifoglia. Essa avrà un ruolo importantissimo nella trama e farà anche da ponte tra il presente ed il passato che Aurelia dovrà scoprire.

In realtà, Aurelia scoprirà sulla sua pelle che la guerra non è nata per debellare la magia dal mondo ma ha lo scopo di ottenere potere. Il potere è ciò che muove tutto, il motore ultimo della vicenda, disvelato nei capitoli finali del romanzo, che sono al cardiopalma: pagina dopo pagina, il lettore cerca di anticipare le mosse di Aurelia e del suo avversario, e palpita con la sua protagonista. Aurelia ha una personalità multisfaccettata, e, talvolta, come tutti sbaglia, prende decisioni che magari il lettore non comprende o non condivide, ma è sempre mossa da buone intenzioni, prima su tutte, proteggere gli altri. Anche da se stessa.

E’ così abituata a viversi come quella “strana”, così abituata ad avere paura del suo potere, da leggere negli altri il minimo cenno che confermi la sua teoria, ossia essere un mostro. Proprio nel suo soggiorno sotto mentite spoglie, invece, Aurelia assaporerà il gusto dell’amicizia. Ecco, ci sono stati dei passaggi che mi hanno molto toccato dal punto di vista emotivo: l’autrice ha saputo creare dei personaggi coerenti e ben definiti, che mi hanno emozionato con le loro vicissitudini. Perdita, amore, sacrificio, e l’immancabile senso di colpa che Aurelia vive da sempre: un romanzo che è un condensato di sentimenti e che l’autrice ha saputo rendere su carta al punto da renderli reali anche per il suo lettore.

Ho apprezzato l’elemento fantasy rappresentato dalla magia e dal potere, specialmente l’approfondimento legato alla magia del sangue e al contatto tra mondo dei vivi e degli spiriti; mi è piaciuto come alla fine tutti i pezzi combaciassero per formare un puzzle interessante. Pur avendo capito sin da subito alcuni dettagli importanti della storia, lo stile scorrevole e la prima persona utilizzata per narrare la storia, mi hanno reso la lettura comunque piacevole. Il focus narrativo è su Aurelia e questo ci permette di avere ben chiare le sue emozioni, le sue intenzioni ed il suo animo, e di scoprire, al tempo stesso, tramite il suo sguardo il mondo nuovo che sta conoscendo. Aurelia è un personaggio che si riscatta ai suoi stessi occhi: conclude la sua avventura a testa alta, non per dissimulare una sicurezza che non ha, ma per dire al mondo che ora sa chi è, sa le sue origini, ha fatto pace con le verità del suo passato, e non ha paura di esporsi né di amare.

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