Mondo in fiamme. Una primavera di cenere
TRAMA
La guerra è di nuovo alle porte, antiche creature si stanno risvegliando e il mondo sta per essere dato letteralmente alle fiamme. Il mondo porta ancora le cicatrici profonde di una guerra rovinosa. La pace che ne è seguita è stata fondata sul disprezzo da sovrani voraci e da infidi funzionari di palazzo. Dopo vent’anni, però, una nuova era è alle porte. Tutti se ne rendono conto. Re Qilvere è convinto che questa porterà alla definitiva supremazia del suo regno; Re Leukas lotta contro il rimorso per gli orrori compiuti dal proprio padre e contro l’imminente annientamento del suo popolo; Re Ralgaon e la sua corte sono alla ricerca di un’alternativa all’età della sopraffazione. I grandi sovrani si affannano nell’illusione di poter condurre un mondo del quale sono soltanto passeggeri, mentre sullo sfondo, si muovono popolani, soldati e cavalieri, ognuno alla ricerca del proprio posto in una scacchiera pericolosa, di un luogo sicuro nel quale vivere l’avvento della nuova era. Nel vasto continente, però, solo una ragazzina dalla pelle ricoperta di tatuaggi sa che cosa sta per succedere davvero, e lo sa perché è stata lei a scatenarlo.
Titolo: MONDO IN FIAMME. UNA PRIMAVERA DI CENERE
Autore: EDOARDO STOPPACCIARO
Genere: FANTASY
Casa Editrice: LA CORTE EDITORE
Pagine: 335 p.
Prezzo cartaceo: 14.36 euro; Prezzo ebook: 5.99 euro.
- Prodotto fornito in digitale da La Corte Editore
Vi capita mai di leggere un romanzo e pensare: vorrei avere qui davanti a me l’autore per subissarlo di domande? Un romanzo in cui sfogliate febbrilmente le pagine per conoscere il finale, ma arrivati al dunque vorreste leggere altre mille pagine?
Se avete risposto di si’ alle domande di cui sopra e cercate libri del genere, Mondo in Fiamme fa al caso vostro!
Questo fantasy ha tutto: ambientazione ben riuscita, stile avvincente, trama fitta di mistero, personaggi perfettamente caratterizzati: promosso a pieni voti
“…tutti noi speriamo che la guerra non si renda necessaria, ma se mai dovesse scoppiare un conflitto,tu da che parte starai?”
Nel prologo, conosciamo Kalysta, una giovane undicenne di Kajkhur, terra piena di sole e di bellezze, da cui pero’ ella e’ lontana. La conosciamo affiancata dalla figura misteriosa del vecchio Giullare che la addestra severamente al suo compito: un flagello sorvegliato dagli Spiriti, creature inumane e fatte di puro potere.
Da subito l’ambientazione che ci viene proposta e’ estremamente (e piacevolmente) punteggiata e dettagliata: e’ un mondo paesaggisticamente variegato e descritto in modo scenografico. Il lettore non fatica a immergersi a tutto tondo in questo universo popolato da un potere antico, a tratti inospitale come i luoghi che Kalysta deve percorrere per adempiere la propria missione.
“ Le vestigia di un grande potere palpitavano in quel luogo, dalle acque piu’ profonde all’ultimo filo di felce, tracce di una potenza antica e ormai dormiente da infiniti secoli”.
Nelle Nebbie, Kalysta compie un gesto che segnera’ il suo futuro e quello del suo mondo che tempo dopo deve fare i conti con misteriose sparizioni.
Ma il mondo intero non e’ afflitto solo dal sovrannaturale bensi’ e’ prostrato dalla fine di una lunga guerra che sembrerebbe sul punto di ri- scoppiare e mettere in ginocchio tutti. Cosi’, a questo proposito, conosciamo re Qilvere Thorkaar di Harnwyr, nemico delle armate del Carnagh- Coill, orgoglioso re che non vuole cedere assolutamente nella strategia delle alleanze. “Lui non era solo il signore di Tyressey: lui era Tyressey. Ogni mattone, ogni fontana, ogni bottega, ogni cittadino, era come se fossero stati nient’altro che sue appendici”.
Facciamo la conoscenza anche degli altri due re: Ralgaon Barhardt di Tyarnas con il giovane principe Radamas e re Leukas Hawkwood, re uscito perdente dalla recente guerra, deluso dal peso delle colpe paterne e il cui popolo paga un tributo altissimo al Re Bastardo Qivere.
L’ago della bilancia negli schieramenti armati sembrerebbe risiedere proprio nel lontano regno di Nahylias, i cui misteriosi abitanti sono temuti da tutti.
Tutti i vari punti di vista dei diversi personaggi alla fine convergono come tessere di un puzzle per ricomporre un quadro piu’ ampio; ognuna delle voci protagoniste agisce sulla base dei propri principi, mossi dalla volonta’ di ottenere qualcosa, anche se non sempre e’ qualcosa di positivo. Questa tensione, questa spinta all’azione, e’ presente come filo conduttore in ogni pagina: elemento che ho molto apprezzato.
Il mio personaggio preferito e’ stato Daryn di Roccia del Ponte: un uomo sofferente, tormentato, straziato da un lutto insanabile. Mi ha molto incuriosita la figura di Lady Achalya di Roiber che spero di vedere ancora di piu’ nel prossimo volume … e chissa’ …!
La complessa struttura sociale, economica, politica e geografica del romanzo, lungi dall’apportare difficolta’ di concentrazione nel lettore, rendono avvincente e interessante la lettura che scorre fluida grazie ad una scrittura piena, matura, consapevole e senza orpelli inutili.
Ogni frase, ogni dialogo, sono misurati e rendono perfettamente la “voce”’dei protagonisti: e’ facile riuscire ad immaginarli, con alcune pennellate l’autore riesce a rendere tridimensionali i suoi personaggi donando loro un contesto di provenienza, un passato ed un presente che rendono coerenti e comprensibili per il lettore le loro azioni.
L’alternanza, nei vari capitoli, della voce narrante e il conseguente spostamento sui vari fronti “caldi” della storia, permette di avere uno sguardo complessivo su quello che accade, e aumenta sensibilmente la tensione narrativa; tutto il romanzo infatti e’ teso verso il momento clou… tutti si preparano all’impatto, e il lettore patteggia, si arrabbia, soffre, sospira!
Il mondo presentato e’, coerentemente col genere di riferimento, un universo fatto di chiaroscuri, luci ed ombre che si rincorrono: bene e male che si scontrano da sempre, in cui ogni personaggio della scena ritiene le proprie ragioni piu’ meritevoli di quelle altrui. Dalla tracotanza dei Re arroganti, all’intransigenza ferrea della religione, dal senso di vendetta e ingiustizia sperimentato verso il logorante e pesante fardello della guerra, a quei germogli di amore e cose belle che fioriscono nonostante il marcio.
E’ un mondo articolato, vivo anche se dilaniato dalla guerra precedente e dallo spauracchio di una nuova imminente, in cui la lotta per il potere e’ famelica, assetata di sangue, che sia o meno innocente non importa. E’, soprattutto, un mondo magico in cui l’elemento “magia” di per se’ e’ vissuto come qualcosa di temibile, da nascondere agli occhi di tutti.
<Gridano>, ripete’ Taylas. <Le grandi pietre del bosco>. Il re lascio’ andare un sospiro. L’uomo alzo’ gli occhi stralunati su quelli del sovrano e apri’ la bocca tremante.
<Urlano… urlano… andate via>.
Un romanzo che non ha nulla da invidiare alla tradizione del genere, una voce narrativa interessante, potente, di cui sentiremo sicuramente parlare ancora per tanto tempo. Un romanzo che entra di diritto nella mia top ten dei libri migliori del 2019 sicuramente ma anche dei libri piu’ belli che io abbia mai letto.
Se amate il fantasy puro, non perdetevi questo gioiellino… soprattutto, leggetelo per sclerare con me fino ad aprile, quando e’ prevista l’uscita del secondo volume!!