Nettuno l'extraterrestre

Nettuno l'extraterrestre

Buongiorno lettori! Oggi vi parlo del romanzo “Nettuno l’extraterrestre“, scritto da Giuseppe Rossi ed edito da Gruppo Albatros Il Filo, che ringrazio per l’invio della copia cartacea.

TRAMA

Una strana creatura si aggira nei nostri mari. In un primo momento assomiglia ad un pesciolino, ma una biologa marina si accorge che si tratta di un qualcosa di diverso, una creatura con caratteristiche uniche e con particolari abilità. Dopo essere riuscita a stabilire un contatto lo accoglie nella sua famiglia, e sarà proprio grazie a lui che, con il passare degli anni, riuscirà a scoprire tutti i segreti del mondo marino. L’autore, con uno stile semplice ma non banale, confeziona una storia dove si percepisce tutto il suo amore per il mare; un racconto fantastico, popolato da delfini, squali, cetacei, sirene e creature degli abissi.

Esistono creature diverse e pianeti lontani dalla Terra: attraverso un viaggio lunghissimo, un pesciolino molto speciale arriva nel nostro pianeta, per caso. E’ l’acqua di Pantelleria ad accoglierlo e a rappresentare per lui primo contatto con la nostra realtà: piccolo e spaventato, il pesciolino è solo. E’ nato sulla Terra ma è stato generato su un pianeta di cui non ricorda nulla: non conserva ricordi nemmeno dei suoi genitori, ma da subito si sente attratto verso quegli strani essere che gli somigliano. Lui infatti ha le squame, morbide e resistenti, una cresta che cambia colore, mani e piedi palmati: nel mare, comincia a fare amicizia con i delfini, animali simpatici di cui riesce ad imitare il linguaggio; proprio grazie all’interazione con gli animali del mare, il pesciolino, che cresce in fretta e scopre una serie incredibile di nuove abilità, riceverà il suo primo nome, Inuua, che nella loro lingua significa “re del mare”. Il pesciolino speciale, infatti, impara in fretta ed inizia ad essere conosciuto e rispettato da tutti perché è l’animale marino più potente: ha il potere di dare la scarica elettrica, può leggere nel pensiero, è super veloce ed è in grado di comprendere i vari linguaggi e le espressioni degli altri. Il giovane Inuua è curioso ed attratto da tutto: ogni cosa è una scoperta, dal modo di cibarsi all’interazione con gli altri animali marini, ma ciò che più suscita in lui timore e desiderio, è l’essere umano. Gli animali suoi amici lo mettono in guardia dagli abitanti della Terra ma lui non si arrende: prova ad avvicinarsi, e dopo i primi fallimentari tentativi, riesce ad entrare in contatto con Monica, una biologa marina che si esalta per la scoperta; capisce subito quanto sia speciale il pesciolino,e dopo una prima fase iniziale di conoscenza, lo preleva per portarlo a vivere in un acquario. Qui, Inuua diventa Nettuno, il dio ed il re del mare: piano piano, gli umani si fidano di lui, iniziano ad imparare che la scarica elettrica è un suo modo di reagire alla paura, e lui si fida di loro, impara il loro linguaggio, si lascia guardare ed avvicinare; finalmente, si sente in qualche modo apprezzato ed amato, anche perché delfini e sirene lo avevano sì accolto ma non avevano condiviso con lui l’interesse per i terrestri, visti come predatori senza scrupoli, avidi e cattivi. Nettuno, invece, riesce a leggere le loro menti e capisce che non vogliono fargli del male, ma dopo un po’ gli manca la sua libertà e, d’accordo con Monica, la sua mamma umana, torna nel suo primo rifugio. Qui, perde la cognizione del tempo e un’incomprensione con la sua mamma umana, porta i due ad allontanarsi; questo, però, servirà a Nettuno per conoscere meglio quell’ambiente a lui così congeniale quale è il mare. Attraverso un viaggio marittimo tra specie ed ambientazioni diverse, seguiamo la crescita e l’evoluzione di Nettuno che, in onore del nome che i terrestri gli hanno dato, diviene un vero e proprio simbolo e una sorta di re dei mari. Nettuno cresce, e affronta così varie tappe della sua vita, sebbene il suo percorso sia accelerato in virtù della sua provenienza: alla ricerca di un suo posto nel mondo, Nettuno vuole essere amato. E’ un bambino in un corpo da adulto, per gran parte del romanzo, e spesso ha comportamenti tipici delle fasi della crescita umana: si arrabbia, soffre, è geloso del suo fratello terrestre. Ma tutto sommato è fortunato: viene inserito in un contesto terrestre in cui tutti lo amano e lo stimano, e nel mare si crea alleanze potenti. Riesce a far cambiare idea agli animali marini sui terrestri e si adopera per la creazione di un mondo in cui non vi siano barriere, per salvaguardare il mare e le sue creature; prende sotto la sua ala dei piccoli, e vive una vita impegnativa ma coinvolgente. Non usa mai la sua forza per prevaricare ma per portare pace, a differenza degli umani con cui spesso deve trattare: Nettuno parla poco, ma quando lo fa, è per dire cose serie; agisce nell’interesse della sua duplice natura, e vuole assolutamente riportare equilibrio nel mondo.
Essendo una creatura ermafrodita, dovrà anche affrontare la questione della genitorialità: adottato di fatto da Monica e da suo marito, inserito a pieno titolo nella loro famiglia che si adatta, letteralmente, per fare spazio a Nettuno, diventa genitore e si rivolge al suo padre umano per ricevere consigli. Questo espediente serve all’autore per far comprendere la maturazione dell’ormai grande pesciolino, la sua evoluzione e il rapporto padre-figlio. Nettuno, infatti, comprende quanto sia difficile essere figlio e padre, crescere un’altra vita all’ombra di quello che difatti è divenuto un mito: non vuole che suo figlio viva nella facilità, lui che ha sperimentato l’abbandono e la solitudine da piccolo, l’ostilità, che, però, lo ha aiutato. Manda quindi suo figlio altrove, a crescere e a fare le sue esperienze, per poi ritrovarlo e vederlo crescere insieme a suo fratello umano Nelson. Nettuno vuole per lui quello stesso amore che ha trovato, ma vuole anche che capisca l’importanza di raggiungere certi obiettivi da solo.

«Net, per farti contento cosa dobbiamo fare?»

«Ma io sono contento, mi volete bene e vi preoccupate per me, cosa c’è di meglio?»

Nettuno diviene una sorta di ambasciatore tra i due mondi, aiutando gli umani a scoprire l’esistenza delle sirene, ad esempio, ed aiutando gli animali marini a fidarsi degli umani e ad affidarsi a loro per risolvere problemi; emblematico a tal proposito, è la scelta di alcune sirene di far fare agli umani da padrini/ madrine ai loro piccoli. Nettuno si impegna per integrarsi e perché anche gli altri si integrino, con in mente la visione di un mondo aperto e tollerante. Scoprirà la verità su se stesso e sul lungo viaggio che l’ha portato sulla Terra e proverà a superare il fatto di non aver conosciuto il suo mondo e soprattutto la sua famiglia; sarà proprio prendendosi cura di altri come lui che Nettuno riuscirà, in un certo senso, a riappacificarsi  con quell’origine lontana nello spazio e nel tempo e ad accettare la sua duplice natura.
Il romanzo è una favola fantasy piena di significati e messaggi profondi, raccontati dall’autore con un linguaggio semplice e che assolve al proprio compito: il personaggio di Nettuno, la sua interazione con il mondo terrestre, la sua visione degli umani, il suo bisogno di contatto, amore, famiglia ma al tempo stesso di autonomia, è il protagonista di un viaggio fantastico che parla al lettore anche più giovane ed arriva al suo cuore. Nettuno sbaglia, cade e si rialza, chiede scusa ed è affamato di conoscenza e di amore; non rifugge dalle responsabilità della vita e porta nel mondo che tocca un messaggio di tolleranza. E’ diverso ma questo non gli impedisce di sognare e sperare, di desiderare un futuro diverso e fare l’impossibile per attuarlo.
Un piccolo pesciolino speciale, la cui storia ho immaginato di raccontare ai più piccoli per farli immergere in un mondo fantastico, che porta con sé la potenza suggestiva del mare ed un messaggio di speranza; al tempo stesso, il modo in cui Nettuno affronta le sfide più “adulte”, il modo in cui cerca di gestire i conflitti tra le specie diverse con cui viene in contatto e in seno alla propria figlia, gli insegnamenti che vuole lasciare ai propri figli, rende la lettura adatta anche ad un pubblico più adulto.

La vita non è solo gioco, non è avere tutto quello che si vuole, la vita è conquistare e meritare.

Condividi:

Leave comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *.