Sensazioni immortali

Sensazioni immortali

Buongiorno lettori! Oggi vi parlo di un romanzo fantasy scritto da Marianna Panagrosso, che ringrazio per l’invio della copia cartacea, ed edito dalla Casa Editrice Lettere Animate.
 

TRAMA

A due mesi dal matrimonio, Marion Price si interroga sulle proprie scelte. Deve salvare l’azienda di famiglia e il senso di dovere le impedisce di liberarsi da un futuro preconfezionato. Il destino le viene incontro… Un destino che porta il marchio di una maledizione ereditata con la nascita e firmata dal Signore delle Tenebre. Un incidente, l’immortalità. La vita di Marion sarà avvolta da una serie di misteri da svelare. Guidata dall’istinto di sopravvivenza, affronterà avventure, amori proibiti, false identità, in una disperata lotta per la libertà, mentre demoni, vampiri e altri nemici avanzeranno da ogni fronte. Subirà una continua metamorfosi, divisa tra paura e voglia di vivere, umanità e oscurità.

 
La storia di Marion sembrerebbe essere quella di una giovane donna come tante: la sua vita scorre in binari ben definiti, tra lavoro, famiglia e vita sentimentale, ma tutto quello che Marion vive è finto, frutto di una maschera che consapevolmente ha scelto di indossare. Imbrigliata in un profondo senso del dovere verso la sua famiglia di origine, la ragazza ha accettato che loro scegliessero per lei un progetto di vita che si è concretizzato con una laurea, un futuro posto nell’azienda famigliare redditizia e nell’imminente matrimonio con un uomo sponsorizzato sempre dalla famiglia. La sua famiglia è da generazioni indirizzata verso questo modus operandi che, però, nel caso di Marion, si scaglia violentemente su di lei, in quanto suo fratello – vittima designata, mi viene da dire – si sottrae alle regole della famiglia, regole tramandate dal rigido trisnonno che si vantava di aver costruito la propria fortuna e che non aveva in simpatia una discendenza tutta al femminile. Fatto sta che Marion, suo malgrado, è una ragazza dalla spiccata sensibilità e pur di non ferire la propria famiglia, preferisce ferire se stessa, annullandosi, scegliendo di aderire al modello impostole. Come lei stessa si definisce nelle prime pagine del romanzo, è una persona fedele: verrebbe da dire che è fedele a tutti, tranne che a se stessa; chi la frequentava da ragazza, stenta a riconoscerla, e lei stessa è conscia di essersi letteralmente spenta. In attesa di un evento che smuova le acque, che rimetta in moto tutto e che soprattutto la salvi da questo senso di soffocamento dell’anima, viene accontentata, in un certo senso. Una notte, in auto, scorge una strana ombra e in seguito ad un grave incidente, viene trovata dal fidanzato Leon: Marion tuttavia non è più la stessa, è stata misteriosamente trasformata in vampiro. Leon cerca a suo modo di starle accanto ma, per proteggere la ragazza e la sua nuova sete, deve aumentare quegli atteggiamenti di controllo che Marion già aveva notato essere presenti nel suo carattere e che già le davano fastidio; Leon, insieme ad un misterioso personaggio di nome Adam, svela a Marion l’esistenza di una comunità di cacciatori di vampiri, chiamati pacificatori che si occupano di tutelare dei territori e che hanno delle regole da far rispettare. Marion sta attraversando un momento di transizione e di cambiamenti fisici ed emotivi, deve convivere con una nuova sete e con una serie di perdite dolorose, isolata, sola, senza poter vedere la luce del sole: emergono in lei quegli aspetti di ribellione e quel desiderio di autonomia che erano stati a lungo sopiti. In modo del tutto comprensibile, Marion vuole sapere, vuole conoscere la sua nuova condizione, per non viversi come un mostro; vuole scoprire le sue nuove potenzialità, testare i propri limiti. Leon invece diviene un tiranno, come lo definisce lei, e le impedisce di nutrirsi come vorrebbe, per non assecondare istinti da lui bollati come spregevoli: le porta sangue animale che raziona. Tutte queste norme rigide iniziano a minare il rapporto tra i due: attraverso lo sguardo di Marion, unico narratore della storia, il lettore si chiede se il loro rapporto sia mai stato autentico. In realtà, Leon cerca di starle vicino e Marion, nei momenti in cui riesce ad essere lucida lo capisce e gliene rende atto, ma l’allontanamento tra i due diviene sempre più evidente specialmente quando l’uomo deve riprendere ad assentarsi per lavoro.
Sempre più sola e chiusa in se stessa, Marion decide di seguirlo e da qui avviene la svolta e la storia prende una piega improvvisa e decisamente interessante! Catturata da Cyrus, viene portata al cospetto di un misterioso quanto affascinante Re primigenio, Mikhal, il quale è stupito dalla creazione della ragazza e decide di trattenerla. Durante la sua permanenza nella casa di Mikahl, potente discendente del primo vampiro, Marion apprende la storia di queste creature, e la loro complessa gerarchia interna a cui deve imparare a sottostare anche lei. La sua vena intransigente e ribelle, di recente ritrovamento, però la porteranno spesso nei guai pur di perseguire in quelli che sono i suoi ideali. Mossa dai suoi principi, Marion cerca sempre di fare la cosa giusta, di conservare quell’umanità che invece Mikhal sembra aver cancellato per sempre dal proprio essere. Tenebroso, sexy, dagli appetiti sordidi e discutibili, Mikhal è decisamente il mio personaggio preferito! Sarcastico, dispotico, leader intransigente ma giusto dei vampiri, è un vampiro che ha sofferto tanto: tutte le sue azioni hanno una motivazione ed un senso. L’autrice è stata molto brava ad usare un plot narrativo tipico del genere senza restarne imbrigliata e risultando originale: credo che l’elemento decisivo sia la grande chimica che i suoi personaggi hanno tra loro e l’attenzione che lei ha posto sulle storie individuali, oltre che l’interesse che riesce a suscitare circa il ruolo di Marion in questa guerra secolare tra fazioni.

Io volevo essere proprio come lui, padrone di se stesso, ricco di esperienza e di cultura, volevo potere … il potere di essere libera di vivere ogni mia passione.

Quando la ragazza scoprirà chi è davvero Leon dovrà fare i conti con il suo passato, con le sue scelte e la sua vita; diventerà suo malgrado una pedina su una scacchiera complessa ed antica, fatta di alleanze e giuramenti, di codici e di lealtà, di esecuzioni pubbliche e di sentimenti intensi ma spesso difficili da comunicare. Legata indissolubilmente a Leon e a Mikhal, sembra quasi che i due personaggi rappresentino le due anime di Marion: caos e ordine, bene e male, buio e luce, libero arbitrio e regole, ragione e sentimento. Ma è davvero così? Pian piano, la stessa Marion arriverà a comprendere queste dinamiche ma ancor più sarà consapevole del ruolo che ha assunto nelle vite dei due immortali: lei stessa è diventata importante per loro due, ma in che modo? Accettare la propria parte oscura, istintiva, anche assassina in alcuni casi, non è facile per Marion, abituata allo sguardo giudicante dell’altro (compreso quello di Leon); ma con Mikhal impara a prendersi ciò che vuole, anche quando questo è moralmente sbagliato.
Ho apprezzato come l’autrice ha gestito il “gioco delle parti”, non cadendo nel classico cliquè del triangolo: Marion dal canto suo è un’eroina femminile determinata e soprattutto molto consapevole di sé. Ha paura del suo potere, certo, perché non lo comprende, ma comprende bene e lucidamente le dinamiche tipicamente umane: non si sottrae ai sentimenti umani, a quelle sensazioni che danno il titolo al romanzo, pur non rimanendone mai schiava. L’alchimia con Mikhal è lampante ma proprio quando la vampira inizia ad accettare la sua nuova identità e la portata del suo ruolo nel mondo, una notizia sconvolge la sua esistenza e di nuovo torna ad essere schiava di quella sensibilità che la porta ad essere chi deve e non chi vuole.
Mikahl e Leon hanno un trascorso antichissimo ed un legame profondo, nel bene e nel male: conoscono le reciproche debolezze e sanno come ferirsi; custodiscono segreti e hanno entrambi quell’orgoglio tipico di chi è avvezzo al potere.
Con rivelazioni imprevedibili e colpi di scena, arriviamo ad un finale che ho trovato calzante e sinceramente commovente: Marion è riuscita a conquistarmi con la sua lotta tra luce e ombra, una lotta che accomuna tutti noi. Marion è pronta a sacrificare tutta se stessa per coloro che ama e lo dimostra più e più volte, fino ad arrivare a scelte drastiche che saranno approfondite nel capitolo successivo. Marion cede al senso di colpa e di responsabilità che spesso parenti e affetti usano su di lei per manipolarla, fino a quando incontra qualcuno che le dimostra come essere liberi, come essere se stessi pur avendo un passato, una storia, dei legami. L’amore per essere autentico e sano, deve essere libero, sempre.
L’elemento fantasy è ben approfondito e stimola la curiosità del lettore: una storia che parla di potere, di demoni e vampiri, di incantesimi e maledizioni, di streghe, di amicizia e soprattutto di amore, in primis verso se stessi. Tramite l’utilizzo della prima persona, l’autrice consente un’immersione totale nella girandola emotiva che Marion attraversa e la rende “umana”, tangibile e reale, nelle sue fragilità e nell’accettazione dei propri limiti ma soprattutto delle proprie potenzialità. Dalla prima sino all’ultima pagina, Marion sboccia, cresce e prende il volo: una protagonista femminile che matura, nonostante i suoi ventiquattro anni, e che molto ancora ha da dare. La penna dell’autrice è scorrevole e moderna, attraverso un linguaggio riflessivo e descrittivo, ci narra una storia coinvolgente.

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